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Niente più ciliegie a Natale e arance a giugno, ma pasti equilibrati con ingredienti provenienti dalla regione d’appartenenza della scuola. La Coldiretti festeggia l’arrivo nelle scuole del “menù a chilometri zero”. La federazione degli agricoltori accoglie con soddisfazione le Linee guida del ministero della Salute per la refezione scolastica, soprattutto nel passaggio che prevede “l’elaborazione di piatti secondo i principi di un’alimentazione equilibrata, ma
anche considerando la varietà e la stagionalità dei cibi, utilizzando anche proposte di alimenti tipici della regione di residenza, per insegnare ai bambini il mantenimento delle tradizioni”.
Secondo la Coldiretti, “l’importante novità” contenuta nel vademecum diffuso ieri “contribuisce ad arricchire e qualificare l’offerta delle mense”, e favorisce “la conoscenza e l’integrazione nei propri territori di residenza delle nuove generazioni di vecchi e nuovi italiani. Niente ciliegie o pesche a Natale, dunque, ma dolci arance in Sicilia, mele nel Veneto o mandarini in Basilicata”, continua l’associazione, ricordando che “l’Italia può contare su 4.511 prodotti agroalimentari tradizionali, ottenuti secondo regole tradizionali antiche tramandate nel tempo, censiti dalle regioni. A prevalere, tra le specialità ‘salvate dall’estinzione’, sono i 1.362 diversi tipi di pane, pasta e biscotti, seguiti da 1.263 verdure fresche e lavorate, 748 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere, 461 formaggi, 154 bevande tra analcoliche, liquori e distillati e 150 prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso il burro, eccetera)”, elenca la Coldiretti.
“Nella mappa delle regioni che presentano la più ricca ‘biodiversità” a tavola – precisa la federazione agricoltori – si classifica al primo posto la Toscana con 463 specialità, seguita sul podio da Veneto e Lazio (367) e Piemonte (365)”. In ottima posizione anche la “Campania (333). A seguire ci sono Liguria (295), Calabria (272), Sicilia (238), Emilia-Romagna (233), Puglia (222), Lombardia (209), Sardegna (172), Molise (159), Friuli-Venezia Giulia (151), Marche (147), Abruzzo (143), Trento (109), Bolzano (92), Basilicata (73) Umbria (70) e Val d’Aosta (31)”.
“Il progetto della Coldiretti per la filiera agricola italiana, che ha portato allo sviluppo della vendita diretta in fattorie, malghe e cantine e al moltiplicarsi dei mercati degli agricoltori – prosegue l’associazione in una nota – è stato corredato dal sostegno a nuove leggi per la valorizzazione del ‘chilometro zero’, una realtà normativa che esiste attualmente in Veneto e in Calabria”.
E ancora. “La Coldiretti è anche impegnata promuovere il progetto educazione alla ‘campagna amica’ nelle scuole, con la firma di un protocollo con il ministero della Salute per recuperare, soprattutto nelle giovani generazioni – conclude la federazione agricoltori – i principi della tradizione, della sana alimentazione, della stagionalità dei prodotti e della realtà territoriale, per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’ agricoltura con i cibi consumati ogni giorno”.
fonte: Adnkronos
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