Cosa facciamo oggi pomeriggio? Perché non portiamo i nostri contenitori (magari simpatici e colorati) e andiamo a fare la spesa sfusa? Ecco una proposta da fare ai bimbi, un’idea divertente e educativa per trasmettere i concetti di risparmio economico e salvaguardia del pianeta.
L’acquisto dei prodotti senza confezione significa per il consumatore un risparmio fino al 50% per ogni articolo. Inoltre, l’assenza del packaging di marca permette una minore immissione di rifiuti nell’ambiente e, di conseguenza, la spesa ha un minore impatto ambientale. Il 90% degli acquisti di detersivi sfusi, infatti, avviene con l’uso di confezioni che gli acquirenti si portano da casa, il che significa meno confezioni, meno imballaggi, meno rifiuti e meno emissioni di CO2. Dove si può fare la spesa sfusa? Allo SMA, che quest’anno nei suoi supermercati ha registrato un significativo aumento di volumi: 42 tonnellate di merce sfusa venduta ogni mese. In particolare, per quanto riguarda i detersivi, nel mese di luglio sono state vendute circa 24 tonnellate di merce che rappresentano il 30-40% delle vendite complessive.
Già nel 1998 Sma decise di intraprendere la politica di contenimento degli sprechi, dedicando a pasta e detersivi liquidi sfusi un unico reparto ad hoc. Con l’aumento della domanda, la catena ha in seguito deciso di inserire un distributore all’interno dei reparti di riferimento del prodotto. Attualmente, oltre adetersivi liquidi e pasta, vengono proposti anche cereali, caramelle, vino, frutta secca, pet-food e gelati. Ad oggi, i punti di vendita Sma che offrono il servizio di vendita di prodotti sfusi sono arrivati a quota 39 e sono presenti, tra le altre, anche a Brescia, Milano, Roma, Osimo e a Senigallia, dove Sma ha inaugurato poco più di un mese fa il primo IperSimply completamente ecosostenibile d’Italia.
fonte: GDO Week, Sole 24 Ore
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