Ieri (domenica) non sono riuscita ad andare a votare e sono andata a dormire con un profondo senso di colpa. Trovare il tempo di votare stamattina (lunedì) mi era impossibile. Restava solo una possibilità: fare una levataccia e votare all’alba.
Così ho puntato la sveglia prima del solito e stamattina alle 6.45 sono salita sulla bici e sono corsa ai seggi. Luce di fine maggio, aria fresca, strade vuote. Edicola e panificio aperti, tutto il resto chiuso. Meno di dieci minuti di pedalata, con un totale senso di libertà e leggerezza, un piccolo angolo per me stessa (erano mesi che non ne avevo uno, e non credevo certamente che lo avrei avuto grazie al mio altalenante senso di responsabilità politica!). Ho votato per prima, sono tornata subito indietro, ma prima di rientrare ho fatto tappa in edicola e dal panificio! Nel frattempo BabyBoom e Wired dormivano. Che goduria!
ps. non immaginatevi un paesaggio rurale, è pur sempre Milano!
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