Acquistare il pesce giusto non è facile: bisogna considerare diversi fattori: oltre ovviamente alla freschezza e qualità del prodotto, bisogna tenere d’occhio le proprietà nutrizionali, il prezzo e l’impatto ambientale della pesca di alcune specie.
Slow Food ci aiuta a scegliere il pesce giusto, anche in base alla stagione, con una guida (di cui vi avevo già fatto cenno qui). Quelle che dobbiamo cercare sono le “specie neglette” ossia, i pesci meno conosciuti – e meno cari! – dei diffusissimi tonno, salmone o dentice, ma altrettanto saporiti e a basso impatto ambientale: consumando specie neglette, infatti, alleviamo “la pressione di pesca su quelle specie che stanno pagando a carissimo prezzo la loro notorietà!” Lo sgombro, per esempio, è uno dei pesci con maggiori proprietà salutari e costa intorno ai 6 €al Kg!
Ecco quindi in estrema sintesi i “pesci sì” e i “pesci no” (nella guida di Slow Food trovate i dettagli, anche dei pesci di stagione):
PESCI NO
- salmone
- tonno rosso
- gamberi tropicali allevati
- pesce spada
- datteri di mare
- bianchetti
- …attenzione anche a: cernia bruna, merluzzo
PESCE SI
- aguglia
- sgombro
- sugarello
- palamita
- zerro
- pagello
- lampuga
- pesce pilota
- pesce serra
- tonno alletterato
- cicerello
E poi via libera ai molluschi! Allevamenti di vongole, cozze e ostriche sono tra i più sostenibili: l’uomo non fornisce mangime, gli animali crescono grazie alle sostanze nutritive
ricavate dalla filtrazione dell’acqua.
fonte: Slow Food, Mangiamoli giusti, i pesci da mettere nel piatto e quelli da lasciare in mare
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