Voi mangiate il tonno in scatola? Io non lo compro più da molto tempo, per diverse ragioni. Però se mi dovesse capitare, sicuramente prima terrei in considerazione la “classifica dei rompiscatole” preparata da Greenpeace.
Come spiega Greenpeace, il tonno in scatola è la conserva ittica più comune nelle case degli italiani ma pochi sanno che una pesca al tonno eccessiva, indiscriminata e troppo spesso illegale minaccia la specie e l’intero ecosistema marino.
Per questo Greenpeace ha lanciato un’indagine sulla sostenibilità delle scatolette di tonno vendute nel nostro Paese, esaminando 14 aziende che coprono più dell’80% del mercato nazionale.
I risultati: al primo posto Asdomar perché migliora i propri impegni e li mette in pratica. Segue Mareblu che promette di utilizzare solo tonno pescato in modo sostenibile nel 100% dei suoi prodotti entro il 2016. Rio Mare rimane indietro con un impegno a metà. Agli ultimi posti Nostromo, MareAperto STAR e Maruzzella per non aver adottato nessun criterio per garantire ai consumatori che il proprio tonno non arriva da una pesca distruttiva.
Qui potete vedere la classifica di tutte le scatolette (con la scheda dettagliata), che potete scaricare (senza scheda) anche in pdf.
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