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Il pasto a scuola è fondamentale per la corretta alimentazione dei bambini: sono circa 50 milioni i pasti che vengono serviti ogni mese nelle mense italiane, quasi 2,5 milioni al giorno.
In media, dalla scuola d’infanzia ai 14 anni, ogni bambino consuma 2.000 pasti a scuola, ai quali si aggiungono le merende fornite dagli stessi istituti scolastici. Migliorare la ristorazione scolastica è quindi molto importante.
La scuola offre un contesto dove le dimensioni educative e formative sono centrali in ogni attività e nel quale le scelte individuali si sviluppano in un contesto sociale, collettivo e pubblico: parlare di dieta sostenibile a scuola signifca introdurre un’educazione alimentare corretta, proporre scelte di consumo consapevole, sperimentare azioni di condivisione e cambiamento tra bambini, insegnanti, genitori e amministratori.
La mensa scolastica può essere vista come un sistema agroalimentare su scala ridotta, con tanto di attività di trasformazione, distribuzione, consumo e persino produzione di cibo, oltre che di gestione dei rifiuti e riduzione degli sprechi. Può diventare un sistema locale di cibo “giusto” e sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico.
Per me questo è un punto fondamentale su cui lavorare, con le scuole, con le insegnanti, con i bambini. Per questo motivo vi segnalo questa importante campagna di ActionAid: Io mangio giusto, per una mensa scolastica 10 e lode.
Obiettivo che entro il 2015 15mila bambini possano avere accesso ad una mensa “più giusta” e almeno 40mila, insieme alle loro famiglie, possano capire l’importanza di una dieta sostenibile.
Cosa significa “mensa più giusta”? Ecco 5 punti che ci spiegano le priorità perché una mensa sia davvero sostenibile:
Una mensa con prodotti locali e sani per i cittadini e l’ambiente
Perché è importante che i prodotti siano a basso impatto ambientale (biologici o da agricoltura integrata), senza OGM, stagionali e, dove possibile, prodotti localmente in modo da ridurre il numero di passaggi tra produttore e consumatore e valorizzare il legame tra cibo e territorio.
Il cibo che proviene dai Paesi in via di sviluppo dovrebbe inoltre provenire dalla filiera del commercio equo e solidale, a certificazione di criteri produttivi di giustizia sociale, economica e ambientale.
Un mensa che rispetta i lavoratori, l’ambiente e i consumatori
Chiediamo che i fornitori dei pasti nelle mense operino nel rispetto dell’ambiente e con principi ispirati alla responsabilità sociale di impresa; che il servizio assicuri la somministrazione di acqua pubblica e non imbottigliata; che ci sia l’impegno a usare un servizio energeticamente sostenibile (nell’uso di stoviglie ecologiche, nella produzione e nel trasporto).
Una mensa in cui i bambini e i genitori sono protagonisti
Faremo in modo che le commissioni mensa siano ovunque attive e funzionanti, che si prevedano attività promosse dalle scuole e dall’amministrazione per un loro buon funzionamento e che si sperimentino forme di partecipazione anche dei bambini che per primi usufruiscono del servizio. Il ruolo delle commissioni mense può essere ampliato nella definizione dei criteri da inserire nei capitolati e può estendersi verso ruoli educativi e di monitoraggio civico.
Una mensa trasparente per bambini e genitori
Controlleremo che i Comuni siano promotori di gare d’appalto per l’affidamento dei servizi di ristorazione trasparenti, che siano guidati nella scelta da costi complessivi del servizio e non solo dal prezzo, che rendano comprensibili e comparabili i costi del servizio e che stimolino la partecipazione dei cittadini (in particolare dei genitori e del personale scolastico) alla definizione dei capitolati d’appalto in un’ottica di trasparenza e partecipazione.
Una mensa che riduce gli sprechi e i rifiuti
Faremo in modo che i bambini, personale scolastico, aziende fornitrici del servizio e amministratori locali siano alleati nel promuovere pratiche di prevenzione e riduzione degli sprechi e dei rifiuti.
Per approfondire:
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