Quelle che ai nostri occhi sono “sane verdure”, agli occhi dei nostri bambini sono “oggetti da esplorare”, ciascuno col suo colore, la sua consistenza, i suoi odori.
Il nostro primo compito, quindi, è quello di esaltare gli ingredienti che useremo mettendoli al centro del nostro piano di lavoro come se stessimo esponendo dei tesori. Chiamiamo i bambini e lasciamo che si incuriosiscano. “Posso toccare?” “Certo!”
Se vi affiorano frasi come “buone verdurine che fanno bene perché hanno le vitamine”, mordetevi la lingua: i piccoli scienziati (ovvero tutti i bambini) detestano il moralismo.
È ora di lavare. Prendete un grande catino da bucato, ampio e stabile, mettete dentro sei dita d’acqua a temperatura ambiente e spiegate ai bambini che ogni ortaggio va prima lavato. Se temete che i bimbi non facciano un lavoro accurato, presentate le verdure già lavate da voi e poi lasciateli provare a modo loro. Carote, finocchi, patate e zucchine si lavano meglio con una bella spazzolina. Non l’avete? Usate lo spazzolino da denti!
Con l’aiuto dei bambini e di utensili adatti a loro (come il coltello, le forbicine e il pelapatate), sbucciate e tagliate tutto a piccoli pezzi. Passate poi agli ortaggi a foglia (per esempio erbette, spinaci, scarola, cavolo nero). Mentre i bambini li spezzano con le mani, preparate un soffritto con olio, aglio e cipolla, senza temere che questi sapori forti possano non essere graditi. Lasciate intiepidire la pentola e poi chiedete ai bambini di mettere all’interno i loro coriandoli di verdura.
Non resta che aggiungere le erbe aromatiche – come la salvia – un po’ di sale e una brocca d’acqua. A casa metto sempre anche i legumi. Le lenticchie piccole e i pisellini secchi non necessitano di ammollo.
Se i bimbi non gradiscono i “pezzi”, a cottura ultimata tutto può essere passato, magari con il passaverdure manuale. E se sapete che i bimbi non amano le verdure cotte, proponete di arricchire questa minestra con i crostini o con del formaggio grattugiato, che metteranno loro stessi sul piatto, giocando alla neve che scende.
foto: ©Lars Plougmann, Flickr
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