Anni fa ho deciso di non comprare merendine e col passare del tempo non mi sono mai pentita di questa scelta.
Oggi, che vedo mio figlio – ormai grande – scegliere da solo i cibi di qualità (non perché lo dico io, ma perché li preferisce) sono ancora più contenta di essere riuscita a dire di no. Ecco i miei perché.
- Il bambino deve imparare che il cibo viene dalla natura e soprattutto che è una cosa che “si fa con le mani”, non un oggetto che si scarta come un pacchetto di Natale. Ad attirarlo devono essere l’olfatto, il tatto e il gusto, non i colori della confezione o i personaggi visti in tv.
- Rispetto alla maggior parte delle merende casalinghe, i cibi confezionati hanno più grassi, zuccheri e sale. I bambini che si abituano a questi sapori tendono poi a non apprezzare i sapori più delicati (come una mela da mangiare a morsi).
- Dal punto di vista del tatto, le merendine puntano sempre sulla stessa sensazione: morbidezza e cremosità (nella merendina intera o nel ripieno). Fateci caso: i cibi morbidi e cremosi sono sempre i più calorici.
- Le merendine sono una soluzione troppo facile, che non invita né al fare né al pensare; il cibo vero, al contrario, richiede cura (nella scelta, nella preparazione, nel trasporto). Proprio questa cura è un atto d’amore quotidiano che ha grande valore, anche per i bambini. Lo so perché mio figlio, che portava il panino da casa, era invidiatissimo da molti suoi compagni, che invece avevano pacchettini tutti uguali da scartare.
- La merenda fatta in casa è una scuola di varietà e novità: un semplice panino si può fare in mille modi diversi e permette di scoprire tipi diversi di pane, di marmellata, di formaggi, di salse…
- Le merendine abituano i sensi ai sapori industriali: quei sapori diventano, nel tempo, il “punto di riferimento” per definire il concetto di “buono”.
- Nelle merendine non c’è cultura del cibo. Di qualsiasi ingrediente casalingo un genitore può facilmente raccontare la storia (da dove viene, come si produce…), ma certo non si può dire la stessa cosa del cibo industriale.
- Le merendine costano, non solo in termini di denaro, ma anche in termini ambientali.
- Le merendine ci prendono un po’ in giro. Quante volte le confezioni inneggiano al contenuto salutistico? Per caso i nostri bambini soffrono tutti di deficit di calcio e vitamine? In questo caso la soluzione va trovata col pediatra, non col supermercato.
- Preparare le merende casalinghe è più facile di quel che si pensa: BabyGreen propone sempre praticissime idee di merende sane, veloci e davvero appetitose.
Come fare a dire di no quando i bambini chiedono le merendine? Ne parliamo nel prossimo post!
photo credit: Samuel Collins, Jessica Lucia, Bruce Tuten
Simona Minniti
Non c’è un punto con il quale io non sia d’accordo!!! Brava!!!
Raffaella-mamma (quasi) green
E ci sarebbero ancora tante cose da dire…infatti la prossima settimana è già previsto il “sequel”!!
Federica
Sono pienamente d’accordo. Ho dato un’occhiata alle alternative che proponi. Le merendine vengono spesso comode quando si esce dopo pranzo e si sa che si ritornerà prima di cena: per merenda una brioche è comoda da portare se non era prevista l’uscita. Cosa consigli in questo caso? Grazie e complimenti!
Raffaella-mamma (quasi) green
Una mela in inverno o albicocche in primavera, per me sono comodissime!