I bambini chiedono le merendine perché vedono gli altri bambini che le mangiano, perché sono sedotti dalla pubblicità, perché a volte non ci sono alternative (per esempio nei bar) e perché quelle confezioni, con marchi così riconoscibili, in fondo sono più rassicuranti del cibo casalingo, che è sempre diverso. E naturalmente le chiedono perché sono buone, così piene di zuccheri, grassi, sale e aromi.
Dire di no (per 10 buoni motivi) può sembrare difficile, ma se ci convinciamo che la nostra scelta è davvero giusta e adottiamo una strategia coerente e condivisa (tra genitori), la rinuncia non comporta sacrifici, nemmeno per i bambini.
Vi riassumo, in dieci punti, la mia “strategia”, che ha funzionato benissimo:
Evitare le tentazioni
Quando faccio la spesa, non compro mai le merendine e questo fa sì che a casa non ce ne siano.
Alternative per la scuola
Frutta fresca e panini sono soluzioni buone e veloci. Per la frutta consiglio i contenitori rigidi con le chiusure a scatto sui quattro lati, facili da aprire e con un’ottima tenuta. Se la tagliate a casa, lavatela con acqua fredda e succo di limone, ma ricordate che i bimbi possono anche lavarla a scuola (W l’autonomia!).
Mio figlio ha sempre preferito i panini. Li compro dai pochi panettieri che non arricchiscono la farina di strutto e zucchero, li congelo già tagliati a metà e al mattino li preparo in un minuto (idee per fare panini? Ne parleremo presto!).
Se è in programma una piccola gita scolastica, posso aggiungere un sacchetto di tarallini, di muesli croccante o di frutta secca e naturalmente l’acqua.
Alternative per la merenda a casa
A noi piacciono centrifugati di frutta, frappè alla banana o al cacao, cioccolate calde, riso e latte dolce, torte e biscotti casalinghi, muesli, yogurt bianco con miele o frutta o marmellata, focaccia, pane e formaggio, ricotta montata con zucchero e scaglie di cioccolato fondente. E insisto sul fondente, perché lo uso anche nei laboratori e tutti i bambini lo gradiscono (basta sceglierlo buono, non troppo amaro e ricordarsi di non pronunciare la parola “fondente” finché non hanno assaggiato la prima volta). E poi ci sono decine di merende su BabyGreen
Quando facciamo la spesa
Vedo spesso i bambini alle casse che implorano e piagnucolano per ottenere caramelle e ovetti. Premesso che odio chi mette le porcherie ad altezza bambino, penso che portare i figli a fare la spesa sia un’ottima abitudine.
L’importante è coinvolgerli attivamente nella scelta degli ingredienti migliori, specie all’inizio, ai banchi di frutta e verdura.
Osservare, capire che cosa è più fresco, prendere, insacchettare, pesare: diamo lavoro e soddisfazione ai nostri piccoli aiutanti in questa fase e, alla cassa, parliamo delle buone ricette che prepareremo insieme con la nostra bella spesa.
Alle feste
I miei divieti non sono mai stati assoluti, quindi alle feste lascio che mio figlio mangi ciò che vuole.
Gli ricordo solo che “coloratissimo non significa buonissimo”, che è possibile chiedere piccoli assaggi prima di decidere e che nelle bibite c’è tantissimo zucchero, quindi dopo il primo bicchiere di succo o di aranciata, meglio chiedere acqua. Negli anni ha imparato a scegliere sempre meglio.
Dopo lo sport
I bambini hanno appena bruciato 300 calorie e tanti genitori arrivano con succhi di frutta, patatine, merendine, consegnandone subito almeno 500 e di bassa qualità (per poi stupirsi se il bambino, a cena, non ha appetito).
Meglio un pezzetto di focaccia del panettiere, ricordandosi che un vero sportivo, quando ha sete, beve acqua.
In pizzeria e al ristorante
Detesto le bibite dolci gassate ma quando si mangia fuori casa con gli amici non le vieto del tutto. C’è però una regola legata alla quantità di zucchero: o la bibita o il dolce. Non si può ordinarli entrambi.
In vacanza
Le nuove esperienze sono tante: bisogna scoprire nuovi sapori, imparare ad adattarsi… Si entra nei panifici e nelle gastronomie a caccia di nuovi profumi e cose da assaggiare… Trasgressioni? Certo! I gelati. Lo sapevate che anche in gelateria è possibile leggere gli ingredienti? Ogni tanto fatelo, perché le gelaterie artigianali non sono tutte uguali.
Verso l’autonomia
A mano a mano che i figli crescono, bisogna dare loro gli strumenti per capire e decidere in modo indipendente. A proteggerli, in futuro, sarà infatti la loro cultura.
Ogni volta che è possibile, spieghiamo in modo onesto da dove viene quello che mangiamo e come è fatto. Quando i bambini hanno 8 anni possiamo cominciare a leggere insieme gli ingredienti, senza innescare pregiudizi sui nomi strani, ma con la voglia di sapere.
Gli amici
Quando arrivano gli amici, offriamo una merenda sana e allegra a tutti (“bambini, venite in cucina che prepariamo insieme un frappè”). È importante che i nostri bimbi riescano a condividere con i compagni le loro abitudini e che non si sentano “diversi”.
Foto: Janice Cullivan, USDA, Jaro Larnos
Bruna
Brava Federica, sono completamente in linea con la tua scelta. Aggiungo che quando siamo fuori mi porto dietro sempre una scatolina con frutta e verdura a pezzetti, per rispondere a eventuali morsi della fame.
Federica
Grazie, Bruna. Fa sempre piacere sapere di non essere soli in queste scelte. Alla verdura nella scatolina non avevo pensato.
Marisa - Una vita a colori
Condivido in pieno tutto!
Certo all’età di mia figlia, quasi 3 anni e sempre a casa con me, sono riuscita ad evitare ogni schifezza ma le tentazioni partono anche da chi, come i nonni, potrebbero ragionare prima di offrire.
Al momento non assillo mia figlia sulle varie attenzioni per il cibo, al supermercato non ha mai chiesto niente ma sono sicura che arriverà il momento anche per quello.
Per il momento ho creato “un’azione silenziosa” ovvero prepariamo insieme biscotti, torte e non acquisto più alimenti già pronti, il succo lo faccio a casa, così come i dessert ed i gelati.
Sono soddisfatta dei risultati fin’ora ottenuti … più avanti si vedrà.
Grazie per i consigli preziosi!
Federica
Già, quello dei nonni è un tasto delicato. E la stessa cosa vale per le tate. Ma mi sembra che hai le idee chiare. Quando i bambini vedono che il genitore non tentenna, è tutto più semplice. Vedrai che andrà tutto benissimo.
Elisabetta
Io penso che sia sbagliatissimo assillare i bambini sulle attenzioni per il cibo. I bambini devono avere un rapporto equilibrato e soprattutto sereno con il cibo, non aver paura che qualsiasi cosa mangiano possa fare male. Quindi è giusto evitare di comprare le merendine, cibi troppo dolci e quant’altro, ma addirittura vietare di prendere il dolce se si beve la coca cola mi sembra esagerato, soprattutto perché si parla di una cena fuori e non penso che i bambini escano a cena fuori tutte le settimane. Per una volta si può anche trasgredire alle regole ferree. Anche perché se da piccoli il rapporto con il cibo non è più che sereno da grandi nascono i problemi, anoressia, bulimia e quant’altro. E parlo per esperienza, perché ho visto diversi genitori essere troppo ferrei sulle regole da seguire con i bambini che alla fine da grandi hanno iniziato a rifiutare il cibo, oppure ad abbuffarsi e vomitare. E’ giusto porre delle regole, ma attenzione agli estremismi che sono sempre sbagliati.
Federica
Cara Elisabetta, grazie per il tuo commento. Se frequenterai più spesso questo sito vedrai che qui di posizioni radicali ce ne sono davvero poche. Tengo a fare solo due precisazioni: la prima è che i cosiddetti “disturbi del comportamento alimentare” sono delle sofferenze che non dipendono dalle regole alimentari della famiglia, ma da problemi e difficoltà più profonde. E dunque, purtroppo, emergono anche in situazioni famigliari dove l’alimentazione è ben gestita. La seconda, invece, riguarda la mia personalissima regola del dolce-o-bibita. Nella mia esperienza, questa regola ha aiutato mio figlio in tre modi: (1) ad essere più consapevole della quantità di dolci che mangia, (2) a capire che – con un po’ di moderazione – il punto d’incontro tra salute e sapore esiste sempre e (3) a scoprire che un buon piatto preparato con cura “fa a pugni” con le bibite dolci: l’acqua permette di apprezzarlo di più. La mia speranza è che, da grande, possa non solo mangiare in modo sano, ma anche godere del piacere della buona tavola di qualità.
Elisabetta
Sicuramente i disturbi del comportamento alimentare sono multifattoriali, ma è fondamentale che i bambini abbiano un buon rapporto con il cibo e che capiscano che non c’è nulla che in assoluto faccia male, così come non c’è nulla che in assoluto faccia bene: bisogna sempre fare attenzione alla qualità e alla quantità del cibo che si consuma. Io devo ammettere che l’unica cosa che mi concedo è la coca cola e qualche volta la nutella (anche se adesso ho iniziato a farla in casa e mi piace moltissimo!). Per il resto, cerco sempre di fare torte in casa, senza usare il burro (ove possibile) ma utilizzando l’olio. Non compro ormai da anni le merendine e ho smesso di bere anche i succhi di frutta che ho sostituito con frullati e spremute. Adesso che ho la yogurtiera faccio anche lo yogurt in casa :-).
Penso che tutto quello che viene preparato in casa oltre a essere più buono dà anche molta più soddisfazione! 🙂
Grazie per la tua risposta; comunque ho salvato il tuo blog tra i preferiti perché mi piacciono molto i consigli che vengono dati. Buona serata.
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En sÃ¥ fin sjal! Och i ditt eget spunna garn dessutom; det känns väl jättebra 🙂 Du är verkligen produktiv. Ha en riktigt bra helg, kram.