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Imparare a perdere è una delle mille tappe dello sviluppo di un bambino. Qualcuno impara, qualcuno mai, come dimostrano molti adulti.
La mia bimba non ha ancora imparato. Per lei perdere nel gioco è una tragedia. Qualche mese fa abbiamo partecipato da una grande caccia al tesoro in un parco. Ha corso a perdifiato tra una tappa e l’altra, si è impegnata, ha dato tutta se stessa. Però la nostra squadra non ha vinto: è scoppiata in un pianto disperato, che si è placato solo alla vista di un gelato. Durante l’estate in montagna ha partecipato con il papà ad un mini torneo di “calcio balilla”. Ai primi gol si era già illusa di aver vinto, ma poi hanno perso: altra tragedia.
È molto competitiva con se stessa, e questo credo sia positivo, ma deve imparare che nella vita si vince e si perde. Da parte nostra stiamo cercando di “allenarla” alle vittorie e allo sconfitte, soprattutto attraverso il gioco.
Quando era più piccola mi facevo intenerire e la “facevo vincere”. Adesso ha quasi 6 anni, e non devo più farlo. Se facciamo giochi che puntano sullo sviluppo delle attività intellettive, logiche e strategiche facciamo sul serio. Sono convinta che solo così possa accettare le sconfitte e apprezzare le vittorie.
Per questo motivo ho apprezzato moltissimo alcuni giochi che ci ha offerto Imaginarium. Si tratta di giochi che puntano a esercitare il pensiero logico, matematico e strategico. Si impara a contare, a giocare in gruppo, a condividere, a vincere o a perdere.
Natural color Ludo, ad esempio, è orientato allo sviluppo dello spirito sportivo, del senso dell’ordine e della cura delle proprie cose, al rispetto delle regole del gioco.
Natural Domino punta, tra le altre cose, allo sviluppo delle funzioni intellettive, alla risoluzione di problemi, alla capacità di attenzione, allo spirito sportivo, al rispetto delle regole del gioco.
Questi giochi sono utili anche per capire che nel gioco, nelle gare, nello sport e, talvolta, nella vita, non basta impegnarsi a fondo e contare solo su se stessi: spesso occorre anche prevedere le mosse degli avversari!
Imaginarium ci ha anche proposto “Carta e colla“, un bellissimo libro di attività manuali per riciclare carta e oggetti grazie all’arte della cartapesta. Il volume propone 14 creazioni da realizzare con carta e colla ed altri elementi che si possono trovare facilmente in casa. Il tutto per favorire l’amore e il rispetto verso la natura e la creatività manuale.
I vostri bambini sanno perdere al gioco?
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nadia
Graaaande problema quello della competitività…mio figlio la tappa del ” saper perdere” l’ha saltata , o come spero ancora, deve ancora arrivarci, ma la vedo dura, perchè è stato così fin da molto piccolo, ancora non parlava e se un gioco non gli riusciva si innervosiva tantissimo, tanto quanto ora che ha 6 anni e i motivi di frustrazione si sono moltiplicati. Penso sia positivo che abbia la spinta per riuscire in quello che fa , ma mi dispiace tanto che non creda che perdere sia solo una delle opportunità e che non è una tragedia, ma anzi. Pensavo che aver frequentato il nido ancora prima dell’asilo potesse essere un vantaggio in questo senso, ma mi sono dovuta ricredere. Fa parte del suo carattere , spero solo si possa “limare” un po’ nel tempo.
Raffaella-mamma (quasi) green
Ciao Nadia, io cerco di far passare il messaggio che è bene dare il massimo e impegnarsi in quello che si fa, sia nel gioco che nella vita. Allo stesso tempo bisogna imparare che tutti sbagliano, nessuno è perfetto…a volte si perde una gara o un gioco per errore personale, altre semplicemente perché qualcuno è stato più bravo di noi. Come dici tu…il tempo e l’esperienza servono per “limare”! ciao!
valentina
Grazie per aver affrontato questo tema. Non ne sento parlare molto spesso ed io lo sto affrontando con mia figlia che ne ha quasi cinque di anni. La questione principale è che, mentre fino a poco tempo fa si disperava per una “sconfitta”, ora se pensa che potrebbe perdere non vuole partecipare affatto! Ed io mi trovo nel dilemma di cosa fare: spronarla costantemente o lasciarle più libertà nel decidere? Che fatica fare i genitori. Se hai qualche suggerimento, anche di lettura, è il benvenuto!
Raffaella-mamma (quasi) green
Ciao Valentina, io sceglierei una via di mezzo: spronarla dolcemente, lasciando sempre a lei la libertà di scelta. Però la mia è solo un’opinione di mamma! ciao!
valentina
Grazie! E’ quello in effetti che sto cercando di fare.
Elena Faccioni
Ciao Raffaella, mi rivedo molto nella descrizione che hai fatto. La mia piccola Irene (che ha quasi 5 anni), un po’ come la tua bimba, va in crisi per una sconfitta a qualche gioco. Ed io mi rivedo in te, che fino ad un po’ di tempo fa la lasciavo vincere ed ora, invece cerco di fare un po’ ed un po’. Mi spiego: le lascio ancora qualche margine di manovra, perchè, si sa, lei di certo non ha la mia esperienza e le mie capacità di logica e ragionamento, ma al contempo faccio in modo che la vittoria, se tale deve essere, sia sudata, non regalata. Non so quanto tempo le occorrerà per imparare questa lezione di vita, ma la sto avviando anche allo sport e questo è di certo un’ottima scuola per imparare e capire che ci può essere qualcuno migliore di noi per abilità, preparazione o magari solamente fortuna. Grazie per questa tua bella riflessione.
Raffaella-mamma (quasi) green
grazie a te!