Bambini seduti a tavola: perché è difficile? || “Stai bella composta,” mi dicevano quando ero piccola, mentre a me non sembrava di fare nulla di sbagliato. Solo quando sono diventata madre e ho avuto occasione di parlarne con medici ed educatori ho scoperto che i bambini ci mettono anni ad acquistare la piena consapevolezza del proprio corpo. Prima dei 7-8 anni, e spesso ancora oltre, non si rendono proprio conto di assumere posizioni strane.
Oggi che i bambini passano poco tempo a correre, saltare e arrampicarsi, la questione si complica. Non bastano le due ore settimanali passate a fare sport o danza: il corpo che la natura ci ha regalato va usato tanto e più lo si usa, più si impara a conoscerlo e a governarlo, per esempio a scuola e a tavola. Il movimento non serve solo per imparare a muoversi, serve anche per imparare a stare fermi.
Perché bisogna “stare dritti”? Non è questione di buone maniere. La postura corretta serve al corpo (schiena, vista, stomaco eccetera) e alla mente: stando dritti, infatti, ci si ossigena meglio. Se non ci credete, provate a respirare tutti curvi e vedrete che differenza! Detto ciò, sgridare e colpevolizzare i bambini a tavola non ha senso. Meglio piuttosto aiutarli a portare spesso l’attenzione sulla loro postura, con richiami sereni o semplici domande: “dov’è il tuo gomito adesso?”.
Al ristorante e nei pranzi lunghi
Teniamo conto, comunque, che non possiamo costringere i bimbi a stare seduti a lungo, come vorrebbe l’etichetta durante i lunghi pranzi formali. Venti minuti sono spesso un tempo massimo quindi se siamo al ristorante, anziché attendere il primo tra giochi e libretti, facciamo due passi all’esterno prima che arrivi il nostro piatto.
A casa
Se invece siamo in casa, diamo ai nostri piccoli commensali il permesso di alzarsi per fare un’attività tranquilla quando hanno finito. Qualche bel libretto da sfogliare o un gioco non rumoroso con il quale il bambino può intrattenersi in autonomia gli permetteranno di spostarsi a terra o su un tappeto rispettando un po’ anche le esigenze e i tempi dei grandi.
crediti foto: Donnie Ray
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