Mangiamo in tanti modi diversi: c’è chi soddisfa solo i morsi della fame e chi comprende le relazioni tra il cibo e il mondo, chi ricerca ovunque i sapori di casa e chi vede tutto in chiave scientifica… Qualche mese fa il medico Franco Berrino, che si occupa spesso della relazione tra cibo e salute, ha elencato sette diversi livelli di consapevolezza che noi, grandi e piccoli, adottiamo quando mangiamo. Passare da un livello a quello successivo è, per Berrino, un processo di crescita, di maturazione. I primi livelli, infatti, riguardano i bambini, gli ultimi gli adulti.
Vi confesso che non sono d’accordo al 100% con quei sette punti, ma li considero un interessante spunto di riflessione perché la tavola è davvero un luogo dove si cresce, si conosce, si pensa, si fa cultura. Quando vedo bambini di 7 o 8 anni arroccati nelle abitudini e nei gusti che avevano a 4 anni, mi dispiaccio pensando alle opportunità di scoperta che hanno perso. Per fortuna, si può recuperare.
Crescere a tavola
Giorno dopo giorno, i bambini possono scoprire che a tavola entrano in gioco i nostri sensi, le nostre emozioni e il nostro pensiero. Il compito – piacevolissimo – di noi genitori è quello di offrire stimoli per tutti e tre gli ambiti:
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A tavola per far vivere i sensi
Si comincia dalla predilezione per il dolce (come il latte) e a poco a poco, col passare dei mesi e degli anni, si scoprono gli altri gusti: il salato, l’acido, l’amaro, il piccante. La bocca è un terreno di esplorazione e se pensate che i gusti estremi non siano adatti ai bambini, fate un salto su Youtube a vedere i video dei bambini orientali, ancora piccolissimi, che mangiano il kimchi, la verdura speziata e fermentata di tradizione coreana.
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A tavola per stare insieme
La tavola è un luogo dove si costruiscono relazioni attraverso la condivisione del cibo e delle parole. È il luogo della conversazione, dei racconti, dei ricordi e dei progetti futuri. È anche il luogo dove si esercitano l’ascolto e le parole gentili (si grazie, no grazie…) e dove ci si allena a dividere, a condividere e a tenere conto dei tempi degli altri. Riguardo al significato dell’atto del sedersi a tavola, vi invito a leggere questo post che spiega quale sia, fin dall’infanzia, il valore educativo del pasto condiviso.
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A tavola per scoprire il mondo
Il cibo è sempre un affascinante argomento di conversazione. Mentre mangiamo, possiamo raccontare la storia degli alimenti (del pomodoro, che prima della scoperta dell’America da noi non esisteva, delle spezie, che un tempo costavano come l’oro…) e della loro produzione (da dove viene il latte, quali sono i cibi che crescono sottoterra…). Per non parlare delle nostre storie personali sul cibo (quello che mangiavamo da piccoli, i cibi strani che abbiamo assaggiato in giro per il mondo). Naturalmente in queste storie c’è tanto posto per la natura e l’ecologia: è infatti proprio grazie al cibo che i bambini possono cominciare a intuire che esiste una relazione tra le nostre piccole abitudini quotidiane e l’immensità del mondo.
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