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La conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale è uno degli aspetti da considerare quando si aspetta un bambino.
Il sangue cordonale è infatti ricco di cellule staminali emopoietiche che vengono utilizzate per curare molte patologie, tra cui malattie del sangue e del sistema immunitario come linfomi, leucemie, aplasie midollari, talassemie, immunodeficienze ed alcuni difetti metabolici. Le cellule staminali estratte dal sangue cordonale possono essere congelate e conservate e possono rappresentare un’alternativa al trapianto di midollo osseo.
Come avviene la raccolta
- Il sangue cordonale può essere prelevato, senza rischi per mamma e neonato e contiene preziose cellule staminali ematopoietiche.
- la raccolta del sangue dal cordone ombelicale si può effettuare in tutti i tipi di parto: naturale, cesareo, epidurale, gemellare, indotto. Non si può effettuare in caso di gravidanza inferiore a 34 settimane, sofferenza fetale, in presenza di malattie trasmissibili con il sangue o in caso di rottura delle membrane da più di 12 ore.
Casi
- Il primo trapianto con le cellule staminali cordonali risale alla fine degli anni ’80, quando a Parigi, il Prof. Hal Broxmeyer e la Prof.ssa Eliane Gluckman hanno curaro Matthew Farrow (5 anni), affetto da Anemia di Fanconi, utilizzando le cellule del sangue cordonale della sorella. Il bambino dopo il trapianto è completamente guarito.
- secondo la Prof.ssa Eliane Gluckman, massima esperta mondiale di trapianto cordonale e Presidente dell’European Group of Bone Marrow Transplantation, nel mondo sono stati realizzati oltre 30mila trapianti di cellule staminali cordonali a bambini e adulti.
- attualmente il 57% dei campioni è stato utilizzato per curare pazienti adulti e il 43% casi pediatrici.
Le banche di raccolta
- Nel 1990 è nata la prima banca pubblica di cellule staminali cordonali a New York (New York Cord Blood Bank).
- attualmente esistono più di 130 banche pubbliche del cordone ombelicale in 35 nazioni, che raccolgono i campioni donati dai futuri genitori.
- in Italia esistono 19 banche di raccolta pubblica e 320 centri di raccolta
- in Italia il numero della conservazioni è ancora limitato: il 95% dei cordoni viene gettato come ‘rifiuto speciale’ (fonte)
- nel 2014 erano oltre 610mila nel mondo i campioni disponibili, sia donati che conservati per uso autologo (con scopi preventivi o raccolti per la cura di un familiare malato)
- nelle banche pubbliche il sangue cordonale prelevato dopo il parto, viene conservato in forma anonima e viene inserito nel Registro Internazionale per essere messo a disposizione della collettività
- nel 1992 è nata la prima banca privata del cordone ombelicale, per la raccolta di campioni per utilizzo privato familiare.
La raccolta in Italia
Secondo le attuali normative vigenti in Italia, una mamma che partorisce, e decide di effettuare il prelievo delle cellule staminali del cordone, ha tre possibilità di scelta:
- una donazione presso una struttura pubblica (a carico del Sistema sanitario nazionale)
- la conservazione per uso dedicato, destinandolo al proprio neonato o a un consanguineo se in famiglia vi fossero già casi di malattie genetiche o un altro figlio malato (a carico del Sistema sanitario nazionale)
- la raccolta e conservazione (quest’ultima deve avvenire all’estero) a pagamento delle cellule staminali per un potenziale utilizzo autologo da parte del nascituro.
Libertà di scelta
Umberto Veronesi ha dichiarato: “Ritengo giustissimo che sia la donna a decidere che cosa fare del suo corpo e quindi anche del cordone ombelicale […] Se aumenta globalmente il numero di donazioni si crea un circolo virtuoso per cui, se un domani una donna o il suo bambino dovessero necessitare di un trapianto, essi avrebbero molte più possibilità di trovare un donatore” (fonte).
La collaborazione pubblico e privato: il caso FamiCord
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in Europa la risoluzione del Parlamento Europeo dell’11 Settembre 2012 riconosce i significativi progressi scientifici realizzati nel settore delle cellule staminali del sangue cordonale e nel punto 37 esorta le banche di sangue cordonale pubbliche e private a collaborare strettamente, al fine di incrementare la disponibilità e lo scambio di campioni cordonali e tissutali su scala nazionale, europea e internazionale.
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Negli Stati Uniti esistono diverse banche “miste” pubbliche e private, che offrono sia la conservazione del campione nella divisione pubblica, sia nella divisione privata.
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In Europa, il gruppo FamiCord, banca privata a Varsavia, nel 2012 insieme con i migliori ospedali specializzati nel settore di maternità ha avviato un progetto di raccolta del sangue cordonale per la divisione pubblica. Il progetto è stato finanziato principalmente dal Gruppo FamiCord e nel 30% da fondi pubblici. In tre anni sono stati raccolti oltre 3mila campioni disponibili per i trapianti. Come si legge nel codice etico il gruppo FamiCord “sostiene l’attività delle banche pubbliche di raccolta delle cellule staminali cordonali per garantire la maggiore disponibilità dei campioni pronti per utilizzo clinico nei Registri Internazionali. Nella propria sezione pubblica contiene oltre 2.500 campioni tipizzati pronti per i utilizzo clinico nei trapianti”.
Cosa serve?
- maggiore ottimizzazione dei processi e delle procedure per aumentare la disponibilità di campioni per i trapianti
- maggiore collaborazione tra banche pubbliche e private
- una chiara e completa comunicazione ai futuri genitori
Miniguida realizzata in collaborazione con FamiCord.
fonti:
- http://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/salute/2016/01/11/staminali30mila-trapianti-cordone-ombelicale-italia-stenta_88857504-8c36-4a1d-9b8b-56515ffde6f1.html
- http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/curano-80-malattie-ma-noi-i-cordoni-li-buttiamo-8d628e46-3b77-4aed-bcbb-5338b856c61b.html
- elenco normative europee: http://famicord.it/2016-01-20-13-27-45/normative-sulla-conservazione-del-cordone-ombelicale
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