Una lettrice mi ha scritto: “Come posso incoraggiare mia figlia a giocare in modo autonomo e indipendente”?
Onestamente non credo ci sia una ricetta, un metodo o una formula, perché ogni bambino è diverso e ogni famiglia ha dinamiche proprie.
Però racconto volentieri la mia esperienza: adesso che mia figlia ha 8 anni riesco ad avere una visione del suo percorso su questo aspetto.
Cosa significa gioco indipendente e autonomo
Non significa nascondersi dietro all’idea del bambino indipendente per ignorarlo. Purtroppo è una cosa che mi capita di vedere tutti i giorni e non è quello che intendo in questo post e cui si riferisce la lettrice che mi ha scritto.
Favorire il gioco indipendente significa:
- dare al bambino il proprio spazio, per fare in modo che possa sviluppare autostima, indipendenza e creatività, nel gioco e nella vita.
- dare al genitore la possibilità di non essere obbligato ad essere presente al 100%, ma di poter – per esempio – preparare la cena o lavorare. O rilassarsi.
Il bambino, soprattutto quello piccolo, è naturalmente spinto a cercare il genitore per giocare insieme e questa è una cosa bellissima e meravigliosa che io ho sempre fatto con grande gioia, ritenendomi una privilegiata per poterlo fare.
Ma è anche vero che un genitore, soprattutto se ha un figlio unico e magari lavora in casa (come nel mio caso) deve necessariamente mettere dei paletti, altrimenti addio lavoro e addio autonomia.
Quindi: il genitore non è un costante compagno di gioco, anche quando garantisce tanto tempo insieme, di qualità e di quantità!
Regola numero uno: la sicurezza
Se vogliamo essere in grado di dare al bambino (in particolare quello piccolo) autonomia in casa, dobbiamo anzitutto mettere in totale sicurezza lo spazio in cui si muove e gioca. Questo ci permette di allontanarci qualche minuto senza doverlo interrompere nel suo gioco perché dobbiamo portarlo in bagno con noi.
Permette anche a noi di andare in cucina a buttare la pasta senza impazzire.
A seconda del tipo di casa, possiamo organizzare uno spazio 100% sicuro in cui il bambino si possa muovere in libertà e trovare i propri giochi e libri.
Organizzare i (pochi) giochi
Immaginiamoci di entrare in un panificio e dover scegliere del pane. Se l’offerta è immensa, eccessiva e disposta in modo poco chiara, il nostro interesse cala e il primo istinto è di lasciar perdere.
Invece se entriamo in un panificio pulito, organizzato, con la giusta quantità di prodotti buoni e belli (non troppi), saremo subito più attirati dall’offerta e la nostra scelta sarà più facile e serena, probabilmente non sbaglieremo e ci godremo con gusto il nostro pane o la nostra brioche.
La stessa cosa vale per i giochi di bambini:
- il primo suggerimento utile credo sia quello che vi ho già scritto tante volte: avere pochi giochi, per tanti motivi. Uno spazio troppo pieno di giochi non lascia spazio all’invenzione, alla creatività, al gioco libero. Pochi giochi, ben selezionati in base all’età e agli interessi del momento, daranno al bambino molta più autonomia nella scelta del gioco.
- Il classico cestone stracolmo di giochi sparsi che il bambino deve rovesciare a terra (creando un grandissimo caos), in cui deve orientarsi e che poi deve mettere tutto in ordine, non ha senso perché non favorisce la concentrazione e sicuramente non permette di individuare facilmente un gioco
- per organizzare i giochi o il materiale che il bimbo ha a disposizione meglio puntare su scaffali bassi e stabili: il bambino vede i suoi giochi e può andare a prenderli, anche gattonando. Per mantenere il senso dell’ordine è fondamentale che ogni materiale/gioco abbia il suo posto e venga rimesso al suo posto dopo essere stato usato (“un posto per ogni cosa, ogni cosa al suo posto”). Vi consiglio questo post: Montessori, come organizzare i giochi dei bambini.
Proporre i giochi giusti
In generale un gioco di ispirazione montessoriana può essere svolto in modo indipendente, senza l’intervento dell’adulto. Questo aspetto è fondamentale per sviluppare la fiducia nelle proprie capacità e il senso di autonomia. Su questo aspetto vi suggerisco di leggere il post Giochi Montessori: non basta dire legno.
Libertà di scelta
- Il genitore troppo presente che dirige il gioco, condiziona i tempi, i ritmi e i desideri di apprendimento del bambino non lo sta dirigendo verso l’autonomia, al contrario lo sta rendendo dipendente dalle scelte altrui.
- Al contrario, un genitore che diventa mediatore tra il bambino e l’ambiente educativo/ludico, aiutandolo, sostenendolo e consigliandolo, ma mai imponendosi e sostituendosi a lui, lo dirige positivamente verso scelte autonome e consapevoli.
Permettere al bambino di concentrarsi
- Un bambino, esattamente come un adulto, non riesce a concentrarsi se noi continuiamo a interrompere, correggere e intervenire nel suo gioco. Se ci chiede aiuto possiamo dare suggerimenti (senza sostituirci a loro), ma per il resto, lasciamoli in pace, anche loro hanno bisogno di concentrarsi.
Esercitarsi alla creatività
- Mia figlia lavora volentieri da sola quando ha in mente idee e progetti da sviluppare. A volte parte con un’idea che le è venuta a scuola durante un laboratorio (spesso grazie ai laboratori Munari), altre volte sfoglia uno dei libri creativi che abbiamo sempre lasciato a disposizione (noi amiamo in particolare questi 5 libri).
- In ogni caso abbiamo sempre cercato di allenare la sua (e la nostra) mente all’invenzione. È un esercizio mentale che fa bene a tutti e che genera autonomia, autostima e indipendenza nei bambini.
Ognuno fa il proprio lavoro, nella stessa stanza
- Questo aspetto è sempre stato particolarmente importante per noi: organizzarsi per stare insieme, anche se ognuno fa la proprie cose. Restare a portata di vista e di voce diventa un modo per restare uniti e complici, anche se ognuno sta lavorando da solo. Con un sottofondo di buona musica rilassante.
Permettere la noia
Ne abbiamo già parlato recentemente nel post Come essere genitori minimalisti: non siamo obbligati a intrattenere in continuazione i nostri figli (ma non dobbiamo neanche abbandonarli davanti ad uno schermo).
Diamo loro la possibilità di annoiarsi: è un’opportunità per risolvere un problema, con creatività e in autonomia. Un bambino ha il diritto di imparare a risolvere i tempi vuoti, la noia e conoscere il silenzio.
Claudia bb
Ciao Raffaella,
molto interessante il tuo articolo. Io sto combattendo tutti i giorni con la noia di mia figlia (8 anni) e dico “combattendo” perché è davvero un problema non da poco. Anch’io ho un piccolo lavoro che posso svolgere a casa e così io e lei siamo sempre insieme. Oggi, primo giorno di vacanza, il problema-noia si ripropone in tutta la sua potenza già fin dal mattino e io, di fronte alla sua famosa frase “Mamma, cosa faccio? mi annoio” mi ritrovo impreparata.
Rileggerò gli altri tuoi articoli sui pochi giochi.
Grazie, ciao!!
Raffaella-mamma (quasi) green
Ciao Claudia,
visto che oggi è il primo giorno di vacanza, perché non le proponi di “organizzare i giochi delle vacanze” per le giornate trascorse in casa insieme? Potreste allestire un suo ufficio estivo dove potrà svolgere le sue attività mentre tu svolgi le tue. Prova a chiederle di selezionare i 5 giochi da mettere nella sua speciale area estiva.
Già sceglierli è un’attività che richiede tempo e concentrazione, poi magari li riscopre e si immerge nel gioco. A noi in genere succede così…
Moira
Ciao,
perché ho sempre l’impressione che se non gioco con loro, il gioco che fanno non sia mai abbastanza “costruttivo”, ben fatto, ben organizzato e strutturato ???
Non riesco a scrollarmi di dosso questa responsabilità che in effetti diventa molto limitante in quanto non riesco a dedicare il tempo necessario alla casa o alla cucina o a me stessa.
Grazie e tutte !
Raffaella-mamma (quasi) green
Ciao Moira,
il gioco libero è sempre sano e utile per i bambini, quindi è giusto che possano giocare ed esprimersi come preferiscono. Detto questo, è anche giusto – a mio avviso – dare loro gli strumenti per fare anche attività strutturata. Però non è detto che questo strumento sia la tua presenza costante. Prova a leggere qui: https://www.babygreen.it/montessori/ troverai tanti post utili!
Antonella Carruggio
Ciao Raffaella, il tuo blog è semplicemente meraviglioso. Ti seguirò e condivideró con altre mamme. Grazie
Raffaella-mamma (quasi) green
Grazie Antonella! Che bel messaggio!