In collaborazione con CORA Happywear [20% sconto per te]
Oggi vi parlo di vestiti, armadio, organizzazione, minimalismo, sostenibilità. Ma perché di tutte queste cose insieme? Perché il settore dell’abbigliamento è uno dei più impattanti sull’ambiente, ma facendo scelte giuste e consapevoli possiamo fare la differenza per il Pianeta ma anche per la nostra vita quotidiana.
La prima cosa che dobbiamo considerare infatti è che un abbigliamento sostenibile prevede scelte non solo qualitative ma anche quantitative.
Andiamo per ordine e affrontiamo tutti questi aspetti.
Ma prima di tutto sono felice di segnalarvi che questa miniguida allo slow fashion è realizzata grazie alla collaborazione, che ormai prosegue da 5 anni, con CORA Happywear, abbigliamento sostenibile ed etico per donna e bambini (0-11).
Minimalismo: scegliere meno per scegliere bene
La prima cosa da fare per ridurre l’impatto ambientale del proprio abbigliamento è comprare meno ma comprare meglio. Scegliere pochi capi di qualità ha molti vantaggi per te ma anche per l’ambiente:
- tu possiedi solo capi di qualità, che indossi con piacere, che non si rovinano dopo qualche settimana
- il tuo armadio è più libero, più ordinato, più bello
- vestirsi diventa più semplice e veloce perché trovi rapidamente quello che cerchi (mai più t-shirt dimenticate in fondo all’armadio)
- si riduce la produzione mondiale di capi usa e getta (fast fashion), che oltre ad inquinare nel loro processo produttivo, vengono trasportati per migliaia di km in enormi container
- risparmi un sacco di soldi, soprattutto nel lungo periodo
- elimini quella brutta sensazione di buttare via i soldi per acquisti impulsivi e sbagliati
Scegliere fibre sostenibili (e meravigliose!)
Si stima che ogni anno vengono prodotti globalmente circa 80 miliardi di capi di abbigliamento: possiamo solo lontanamente immaginare l’impatto ambientale della produzione, del trasporto e dello smaltimento di questo immenso materiale.
Oltre a scegliere meno capi e di qualità, possiamo scegliere fibre più ecologiche. Anche in questo caso il vantaggio non è solo per il Pianeta, ma anche per noi:
- bambù, eucalipto, faggio sono estremamente morbidi, piacevoli e confortevoli
- sono anti-irritanti e anallergici
- vengono realizzati attraverso un processo produttivo a basso impatto ambientale e rispettoso dei lavoratori
- si lavano a 30°, si asciugano velocemente e non occorre stirarli
- mantengono la loro morbidezza e lucentezza anche dopo numerosi lavaggi.
Capire le certificazioni tessili
Nel settore dell’abbigliamento esistono diverse certificazioni tessili. È importante conoscerle perché ci permette di essere consumatori più consapevoli e responsabili:
- certificazioni ambientali: prevedono, sia in fase di coltivazione che durante tutte le successive fasi di produzione, l’utilizzo di sostanze chimiche che non danneggiano per l’ambiente. Tra queste ci sono la FSC (gestione responsabile delle foreste) e Oeko-tex (sistema indipendente di test e certificazione per prodotti tessili per tutte le tipologie produttive attraverso la catena di controllo tessile)
- certificazioni sociali: prevedono standard minimi di rispetto per i diritti dei lavoratori dallo sfruttamento minorile a stipendi equi e sicurezza sul lavoro. Tra queste ci sono FairTrade (commercio equo e solidale) e SA8000 che si applica a tutti i settori (non solo moda) ed è volto a certificare gli aspetti della gestione aziendale attinenti alla responsabilità sociale d’impresa: il rispetto dei diritti umani e dei lavoratori, la tutela contro lo sfruttamento dei minori, le garanzie di sicurezza e salubrità sul posto di lavoro.
- certificazioni tessuto biologico come quella rilasciata dalla GOTS (Global Organic Textile Standard) che è leader mondiale nel controllare e i criteri ambientali e sociali utilizzati nella produzione delle fibre organiche. Questa associazione controlla che all’interno delle fibre organiche non ci siano sostanze chimiche che danneggiano la biodegradabilità del materiale
- certificazioni animal-friendly, come VeganOk e PETA, che garantiscono che un brand di moda non abbia utilizzato materiali di origine animale come piume, pelle, lana, seta.
Moda sostenibile: solo vantaggi
Rallentare lo sviluppo e l’impatto dello fast fashion è fondamentale: questo sistema è pensato per farci comprare immense quantità di capi di abbigliamento e farli durare pochissimo, rilasciando impatti troppo aggressivi sul nostro Pianeta e la nostra salute.
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Scegliere brand di moda sostenibile al contrario ha vantaggi per tutti:
- vantaggi per il Pianeta (minore inquinamento del terreno, dell’aria e dell’acqua)
- vantaggi per le persone: stipendi equi, condizioni di lavoro sicure
- vantaggi per te e per i bimbi: materiale che rispettano la pelle, confort estremo
- vantaggi per le aziende etiche, sostenute nel loro avvio e sviluppo da consumatori consapevoli e sensibili a tematiche ambientali
Le prossime sfide
La sfida per i prossimi anni è rendere la moda sostenibile più accessibile: spesso non sappiamo dove andare, a chi rivolgerci, quali sono le alternative al mega negozio del centro commerciale. Sicuramente l’e-commerce ci aiuta a scovare questi brand. Continuiamo a parlarne tra noi, anche questo è un modo per promuovere la moda responsabile.
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Sara
quale sarebbe il regalino? il 20% di sconto su prodotti carissimi?
la vera scelta eco è il second hand, non comprare nuovi prodotti. Questo blog è una presa in giro ogni tanto…
Raffaella-mamma (quasi) green
Ciao Sara,
se segui questo sito sai bene che parlo di tutte le possibili soluzioni eco-friendly: dalla seconda mano all’autoproduzione, dai brand italiani alle artigiane minuscole.
Mi dispiace molto leggere le tue parole perché in questo blog c’è molto lavoro, molta serietà e molto impegno. Ma soprattutto molto rispetto verso i lettori.
A presto
Raffaella
Paola
Ciao Sara,
mi permetto di lanciare una freccia a favore di Babygreen. I suggerimenti di Raffaella sono preziosi e la sua selezione di brand e realtà di cui si sente di parlare è dal mio punto di vista accurata e diversa dal solito. Il second hand è sicuramente una buona scelta, ma pensare che ci siano aziende che lavorano in maniera etica e ecosostenibile (e che grazie a questo blog mi vengono presentate) a me, personalmente, fa piacere e mi fa capire che esiste una speranza per il futuro dei nostri bimbi.
😉 a presto!