Consigli zero waste, in collaborazione con Eco and Eco
Zero waste: cos’è? Cosa significa? Come organizzarsi? Quali consigli e idee per cominciare a ridurre i rifiuti nella vita quotidiana?
Ormai è chiaro a tutti che è necessario cambiare qualcosa in modo drastico. Il nostro stile di vita caratterizzato da un utilizzo sregolato di prodotti usa e getta, dell’estremo consumismo, dello shopping low cost, dalla noncuranza degli sprechi è arrivato al capolinea. O almeno questo sarebbe l’auspicio per tutti.
La buona notizia è che non è difficile: facendo un passo alla volta possiamo tutti ridurre drasticamente il nostro impatto ambientale.
La seconda buona notizia è che non dobbiamo fare l’impossibile e nessuno ci sta chiedendo di raggiungere il livello zero waste perfetto. Ma dobbiamo ridurre la nostra produzione di rifiuti quotidiana. E questo è fattibile. Ormai è un dovere.
Una delle frasi più sensate (e condivise) quest’anno è stata: “We don’t need a handful of people doing zero waste perfectly. We need millions of people doing it imperfectly” (Anne-Marie Bonneau, ZeroWasteChef, trad. “Non abbiamo bisogno di una manciata di persone che pratica perfettamente lo zero waste ma di milioni di persone che lo facciano imperfettamente”).
Zero waste: come cominciare?
La prima cosa da fare è uno sforzo mentale. Osservare la propria vita: casa, spesa, abitudini. È fondamentale guardarci da fuori e capire che abbiamo sedimentato abitudini di spreco che ci sembrano normali, perché molti di noi sono cresciuti in un periodo di sviluppo economico sfrenato, in cui il modello di consumo era legato solo alle nostre necessità, al nostro confort, senza considerare l’impatto che tutto questa stava avendo sul Pianeta. Dall’osservazione della nostra vita quotidiana possiamo ricavare molte risposte e cominciare a cambiare abitudini.
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Zero waste: consigli per organizzarsi
La regola è ridurre. E continuare a farlo ogni giorno. Non è un sacrificio: la nostra vita sarà più leggera (e il nostro conto di banca più florido). E davanti ad ogni scelta di consumo tenere bene a mente la buona regola delle 4R: ridurre, riutilizzare, riparare, riciclare. Ecco una serie di consigli per iniziare.
Eliminare le bottiglie di plastica
In questo sito ne abbiamo già parlato decine di volte. Forse è stato anche uno dei primi post scritti nel 2010: le bottiglie di acqua di plastica sono uno dei mali ambientali del nostro tempo. Abbandonarle non è un grosso sforzo:
- a casa possiamo bere acqua del rubinetto: è sicura, ecologica e a km zero. Se non ci piace il sapore possiamo usare un filtro. Se ci piace l’acqua frizzante possiamo usare un gasatore. Saranno comunque scelte migliori rispetto al continuo usa e getta di bottiglie di plastica. Possiamo usare una caraffa o una bottiglia di vetro da mettere in tavola (tra l’altro, molto più belle della bottiglia di plastica!)
- fuori casa usiamo la borraccia: possiamo riempirla a casa, a scuola, alle fontanelle, alle Case dell’acqua ormai sempre più diffuse, al parco
- in ufficio possiamo usare la borraccia oppure portarci una ecotazza bambù da usare al classico “boccione” di acqua, evitando i bicchierini usa e getta
Fare la spesa sfusa
Il packaging alimentare è probabilmente uno degli ambiti di maggiore produzione di rifiuti di una famiglia. Possiamo fare molto meglio: al supermercato evitare i prodotti con troppo packaging (esempio le monoporzioni) e portarsi i sacchetti da casa. Ma ancora meglio possiamo fare la spesa sfusa al mercato, nelle cascine, nei negozi dello sfuso, dal fruttivendolo di quartiere. Ormai nei mercatini è normale arrivare con il proprio sacchetto e farselo riempire. Bisogna solo abituarsi e tenere sempre una retina di cotone (sono leggere e non ingombranti) nella borsa.
Scegliere prodotti riutilizzabili e senza plastica per la cucina
Dopo decenni di contenitori usa e getta, cellophane, alluminio, il mercato green di propone alternative altrettanto pratiche ma riutilizzabili:
- cellophane e alluminio possono essere sostituiti dai fogli per alimenti cerati e riutilizzabili
- i sacchetti del freezer possono essere sostituiti da normali contenitori in vetro
- spugne per i piatti sono disponibili in versioni vegetali (luffa)
- le bottiglie di detersivo possono essere sostituite dal detersivo solido per i piatti
Pranzi e merende zero waste
Per il pranzo fuori casa, la merenda a scuola, i lunch box in viaggio possiamo facilmente evitare la produzione di rifiuti e rinunciare alla plastica.
I lunch box in acciaio sono leggeri, durevoli, sicuri e pratici. Si lavano facilmente e vanno bene per qualsiasi alimento. Le posate di bambù sono perfette da avere sempre in borsa, soprattutto in viaggio: anche quando scegliamo lo street food possiamo dire no alle posate di plastica e utilizzare le nostre! Stesso discorso per le cannucce in acciaio, se dobbiamo usarle.
Scegliere cosmetici solidi ed eliminare la plastica
Osservando il nostro bagno troviamo decine di flaconi di plastica che regolarmente si svuotano e si ricomprano. Possiamo evitare tutto ciò provando a sostituire i soliti cosmetici liquidi con i cosmetici solidi, in versione biologica e sostenibile. Sono pratici, durano la lungo, comodissimi in viaggio e, appunto, plastic free.
I prodotti più semplici da sostituire sono: shampoo, balsamo, spazzolino e dentifricio, deodorante, crema per mani e corpo, bagno schiuma.
Scegliere di intraprendere un modello di vita più sostenibile e verso lo “zero rifiuti” non significa spendere di più ma:
- usare il più possibile quello che si ha già in casa
- quando è il momento di sostituire un prodotto, valutare se serve davvero e, in caso affermativo, scegliere la versione con meno packaging e meno impatto ambientale
- abituarsi ad aggiustare le cose (riparare)
- autoprodurre quello che si riesce
- vivere con gioia, positività e ottimismo i nostri cambiamenti, condividendoli con gli altri
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